Salvatore Aprea condivide con noi la sua esperienza alla Settimana della Cucina Italiana nel Mondo

La Settimana della Cucina Italiana nel Mondo è un evento, giunto alla sua VI edizione, volto a promuovere la cultura enogastronomica del nostro paese all’estero. Il filo conduttore degli eventi di quest’anno è stato il tema “Tradizione e prospettive della cucina italiana: consapevolezza e valorizzazione della sostenibilità alimentare”. Salvatore Aprea, chef del ristorante da Tonino, assieme allo chef Giuseppe Silvestri, si è recato ad Amman, in Giordania, dove ha avuto l’onore di rappresentare l’Italia, con la sua ricca tradizione culinaria e i suoi prodotti unici.

Quella che lo ha tenuto impegnato dal 21 al 28 novembre è stata una settimana a dir poco intensa, ricca di eventi a cui partecipare. Uno dei momenti più significativi, come racconta lo stesso chef, è stato sicuramente il corso di formazione, della durata di due giorni, che ha tenuto per dei ragazzi rifugiati iracheni. “E’ stata un’esperienza davvero toccante per me”, rivela Salvatore; “i miei allievi erano ragazzi che provenivano da una situazione molto difficile, che erano scappati dagli orrori della guerra. Mentre eravamo lì, hanno condiviso con noi le loro storie, ed è stato immediato per noi empatizzare con quelle vicende così difficili. Tra di loro, ad esempio, c’era un ragazzo, un pizzaiolo, che ha gestito un ristorante per vent’anni; poi, una bomba ha distrutto questo suo sogno, e ha mandato in cenere i progetti di una vita. Questa era solo una delle terribili cicatrici che i ragazzi si portavano addosso, eppure, in quelle ore che abbiamo trascorso con loro, ci sono apparsi sereni, disposti a lasciarsi tutto alle spalle, per investire sul proprio futuro e crearsi una nuova vita”.

Ma le esperienze significative non sono certo finite qui. Altro momento importante è stato il corso tenuto da Salvatore e Giuseppe sulle tecniche per la preparazione della pizza e del pane alla Royal Academy of culinary arts, importante scuola di formazione per cuochi, a cui ha avuto l’occasione di partecipare un piccolo gruppo di talentuosi studenti. Infine, questa intensa settimana è proseguita nella splendida location di un resort sul Mar Morto, dove gli chef Aprea e Silvestri hanno cucinato ad una cena di gala, per terminare con l’ultimo evento che si è tenuto nella residenza dell’ambasciatore italiano in Giordania.

“Uno degli aspetti che ricorderò di questa esperienza”, rivela Salvatore, “sono sicuramente gli intensi ritmi che abbiamo dovuto affrontare: avevamo soltanto una settimana per valorizzare, con il nostro lavoro, la millenaria cultura enogastronomica italiana. Per farlo abbiamo puntato sui piatti della tradizione, ricette semplici che non richiedessero tempi di preparazione lunghi e realizzabili con prodotti che potevamo reperire anche così distanti da casa. D’altronde, era proprio questo il tema di questa rassegna: la buona cucina all’insegna della sostenibilità, senza sprechi”.

Alla fine di questo viaggio, in cui il nostro chef ha dato prova di tutto il suo talento e ha tenuto alto il nome del nostro paese all’estero, anch’egli si porta sicuramente a casa qualcosa. “Ciò che ha contribuito a rendere speciale per me questa esperienza è stata la possibilità di conoscere da vicino un’altra cultura. Una cultura che per certi versi è molto distante da noi, ma con la quale in fondo condividiamo tantissimo: la Giordania è pur sempre infatti un paese mediterraneo, e abbiamo molti prodotti delle nostre rispettive tradizioni culinarie in comune”. E forse è questa una delle lezioni che possiamo trarre oggi dal mondo della cucina, e anche da esperienze come questa: quanto sia bello valorizzare la diversità, assaporare gusti diversi da quelli a cui siamo abituati, ma anche cercare i moltissimi tratti in comune con l’altro, per sentirci un po’ più vicini almeno a tavola.