Cos’è la “filosofia di Capri”? 

E’ un atteggiamento, un modo di essere; un punto di vista sul mondo, uno stile di vita; ed è anche un modo di mangiare. Portare la filosofia di Capri al di fuori dei confini dell’isola significa conoscere bene questa millenaria cultura, e anche riuscire a tradurla in un linguaggio comprensibile a chi, magari, Capri la conosce soltanto per un’immagine su una cartolina. E’ quello che fa lo chef Salvatore Aprea, quando porta al di fuori dell’isola i suoi sapori e la sua tradizione. Com’è avvenuto nella sua partecipazione al festival “Autumnus”, iniziativa a cura della Pro Loco di Trento, che ha l’obiettivo di valorizzare e promuovere le eccellenze enogastronomiche del territorio. 

Una vera e propria kermesse in cui centinaia di aziende trentine si riuniscono nel centro della città per offrire degustazioni, approfondimenti, laboratori, show cooking e molto altro.

Portare l’essenza di un’isola in un territorio così distante non solo per la latitudine, ma anche per conformazione, potrebbe apparire all’esterno come una vera sfida; ma uno chef esperto come Salvatore sa come far armonizzare ingredienti diversi, per ottenere un risultato unico, che sappia risultare familiare anche a culture gastronomiche lontane fra loro.

La “filosofia di Capri” si innesta così a Trento in un piatto realizzato usando prodotti locali: un risotto al limone del Garda con uova di trota, limone nero ed erbe alpine. 

Salvatore e la sua creazione sono stati protagonisti di uno show cooking all’interno del festival dove il piatto è stato presentato, raccontato, e di cui è stata illustrata la preparazione. Ad accompagnare il piatto un classico piatto della tradizione partenopea: la cianfotta napoletana, il contorno di verdure ricco e saporito che rappresenta appieno il nostro territorio. 

“E’ stato il mio collega Chris Oberhammer, conosciuto tramite il gruppo Le Collectionneurs, a propormi di partecipare a questo evento. 

Il festival Autumnus è una rassegna davvero interessante, realizzata dalla proloco di Trento in maniera impeccabile. Sono rimasto colpito dal lavoro appassionato dello staff, che è riuscito ad organizzare ben 160 eventi in un’intensa 4 giorni tra degustazioni, visite a musei, show cooking, cene e molto altro. Andare in trasferta in luoghi così suggestivi è sempre un’esperienza intensa per me, ci si incontra fra colleghi, si scambiano idee, ci si confronta fra modi diversi di lavorare… Inoltre, per me è sempre entusiasmante avere l’opportunità di portare il mio territorio in altri luoghi: mi da l’impressione di poter in qualche modo abbreviare le distanze, portare un po’ della mia terra all’esterno, creando stimolanti sinergie che generino nuove, positive contaminazioni”.