Portare alto il nome dell’Italia all’estero significa valorizzare ciò che possediamo o che sappiamo fare bene: dalle bellezze del nostro patrimonio culturale e naturale, alla moda al design, passando per il cinema e molto altro.
Anche la nostra tradizione enogastronomica è un qualcosa da difendere e promuovere, e assieme ad essa le abilità e le conoscenze dei nostri chef famosi in tutto il mondo.
Per questo Salvatore Aprea ha deciso di aderire al team degli Ambasciatori del Gusto: un’associazione senza scopo di lucro nata il 20 giugno 2016 grazie al supporto dei primi 44 soci fondatori e di cui oggi fanno parte cuochi, ristoratori, pizzaioli, sommelier, persone di sala, pasticcieri e gelatieri. Insomma, tutti i rappresentanti del vasto patrimonio enogastronomico del Paese che, attraverso il proprio mestiere, si sono distinti nella sua valorizzazione.
Il 6, 7 e 8 marzo, gli Ambasciatori del Gusto si sono incontrati in Trentino, per il congresso nazionale 2023, in occasione del quale è avvenuta la presentazione dei nuovi associati. Nel comune di Cavalese, vicino Trento, si sono susseguiti una serie di eventi, tra cui un importante convegno su come potrebbe evolvere il settore alimentare nei prossimi anni. I temi emersi sono stati molti, dalla sostenibilità all’inquinamento all’uso responsabile delle materie prime, fino all’importanza di ridurre gli sprechi. Al convegno hanno partecipato giornalisti di settore e non, mentre il settore della politica è stato rappresentato dai ministri dell’agricoltura Francesco Lollobrigida e del turismo Daniela Santanchè. Al termine, una splendida cena di gala ha deliziato gli ospiti.
Curiosi di scoprire cosa muove uno chef ad impegnarsi in un progetto così ambizioso ma anche impegnativo, Salvatore ci ha risposto così: “sono stato io ad avanzare la richiesta di entrare nel gruppo, motivato dalla consapevolezza dicondividere gli stessi obiettivi degli altri iscritti. Anche io infatti, attraverso il mio lavoro, cerco di promuovere quotidianamente il Made in Italy nel pieno rispetto delle nostre tradizioni e delle materie prime. Siamo stanchi di vedere i nostri prodotti enogastronomici scimmiottati e sviliti all’estero; ciò accade perché, al contrario di altri paesi come la Francia, in Italia c’è ancora molto lavoro da fare su queste tematiche. Il gruppo degli Ambasciatori del Gusto si impegna proprio nel promuovere le eccellenze italiane nella consapevolezza che l’unione fa la forza, e permette di far sentire la propria voce anche al mondo della politica che dovrebbe tutelare il nostro patrimonio culinario attraverso leggi più attente”.
Altra parte importantissima del lavoro degli Ambasciatori del Gusto è investire nella formazione, nella consapevolezza che per creare uomini consapevoli bisogna educare in primis i ragazzi. Molte dunque sono le attività organizzate in collaborazione con scuole di cucina, gli eventi e le occasioni formative.
Farsi Ambasciatori del Gusto significa, insomma, assumersi delle precise responsabilità e questo Salvatore lo sa bene: “farò del mio meglio per portare alto il nome del Made in Italy, anche qui a Capri, che essendo da sempre meta di un turismo internazionale rappresenta un’importantissima vetrina. Per raggiungere questi obiettivi lavorerò come ho sempre fatto, scegliendo prodotti sostenibili, riducendo al massimo gli sprechi possibili e facendo rete con gli altri Ambasciatori”.